Spettacoli in sala e di strada, seminari, conferenze, incontri e scambi in occasione del decennale del Teatro la Madrugada

A dieci anni, poco e tanto

Nel settembre del 1994 iniziava la nostra avventura.
Una ampia stanza in subaffitto, per cinque ore al giorno, tutti i giorni. Eravamo in cinque, quattro attori e un regista.

Nessuno aveva esperienza teatrale, nessuno sapeva esattamente cosa si sarebbe fatto. Il gruppo nasceva dalla proposta di un aspirante regista, che aveva condotto un laboratorio di teatro in un liceo. Ci aiutavano e ci incoraggiavano attori, danzatori, musicisti, amici.

Si cercava di dare forma ad un sogno, inafferrabile e concreto allo stesso tempo.
Il progetto ci ha accompagnato mentre le nostre vite cambiavano. Ci ha visto perdere una parte della nostra giovinezza, e ci ha offerto una occasione di crescita, umana e professionale. Ci ha persi e ci ha ritrovati, insieme e da soli. Però sempre nel lavoro, che via via ci indicava come procedere.
Alcuni ricordano la selva e il giardino del primo anno. Credo che molti ricordiamo il deserto del quinto anno. Tutti, la crisi del settimo. Dopo sono arrivati i dieci anni, le generazioni all'interno del gruppo.

Il nostro teatro divenne casa, di altri gruppi più giovani, di chi cerca e ricerca.
Abbiamo voluto festeggiare questi dieci anni invitando tutti quelli che abbiamo conosciuto lungo questo primo tratto di strada. Chi ci ha insegnato qualcosa, chi ci ha aiutato, chi ci ha accompagnato, chi abbiamo avuto la fortuna di conoscere.

Perché niente di quel che abbiamo costruito lo abbiamo fatto da soli, niente. Questo è l'insegnamento più importante, il più prezioso.

Non è una rassegna né un piccolo festival: sono incontri per rendere concreta la nostra gratitudine, il senso del nostro ricordare e la necessità del nostro sogno. Questa è la prima puntata, da fine aprile a inizio maggio. La prossima sarà a novembre.

Il primo incontro pubblico del nostro teatro si chiamava "La pazienza del naufragio". Eravamo dei naufraghi, e avevamo bisogno di pazienza.

Più volte abbiamo varato e ormeggiato. A dieci anni sappiamo che per proseguire abbiamo bisogno di una ascia e una bussola.

Raúl Iaiza

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