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Spettacoli Realizzati
Chi batte il Manducumàn per me?

Spettacolo d'assalto liberamente ispirato alla Tragedia del Re Christophe di Aimé Césaire.

Rregia e drammaturgia:
Raul Iaiza
Con:
Alessandro Borroni, Mavis Castellanos, Federico Borroni, Ivan Intili, Simone Lampis, Milvys Lopez Homen, Debora M. Bossi, Paola Paletti, Roberta Secchi, Sara Taglialatela, Monica Zipparri Percussioni:
Jacopo Pellegrini, Dario De Pompeis, Silvana Papis, Roberto Quagliarella
Sculture e oggetti di scena:
Franco Koehler, Pablo Palacios
Luci:
Paolo Casati

Il progetto di trasformazione (tuttora in corso) dello spettacolo di strada "La Parata di Sua Maestà Nera" in "Chi Batte il Manducuman per me?" ha vinto ex aequo la Borsa di Studio Anna Pancirolli 2002 istituita dall' Associazione Amici di Anna con il sostegno del CRT e del Centro Sociale Barrio's.

Chi batte il Manducuman per me?

Galleria fotografica in allestimento

Presentazione in PDF>
 
 

Presentazione:

Dalla terra salgono colonne di fumo... A bruciare sono i campi del re!
Rompere, rompere, rovinare. Non sanno fare altro.
I popoli vivono alla giornata, maestà. Niente da fare.


La vicenda storica di Haiti è singolare e brutaler. Qui, nel 1492, sbarca Cristoforo Colombo e l'isola diventa subito terreno delle prima prove della Conquista.
L'incomprensione, l'avidità, il saccheggio, si estendono per tutta l'isola e alle isole circostanti. A 'Hispaniola'  (così ribattezzata dagli Spagnoli) presto lo sterminio è totale: di tutta la popolazione originaria non rimarrà che il nome, o il nome del suo ultimo capo.

L'isola viene ripopolata da capo: il primo carico di neri provenienti dall'Africa è organizzato dagli stessi spagnoli. La contesa con la Francia, che assieme all'Inghilterra si spartisce a suon di cannoni tutto il Caribe, si conclude con la divisione dell'isola tra spagnoli e francesi. A Hispaniola la situazione resterà perennemente confusa e la crudeltà resterà un tratto distintivo di tutta la sua storia.

Il prosperare del commercio degli schiavi e lo sviluppo delle piantagioni da parte dei coloni francesi la renderà 'la più ricca colonia bianca d'oltremare'.  Quando però dalla Francia arrivano notizie della presa della Bastiglia e dei princìpi della Rivoluzione, scoppia il detonatore fatale per questa terra di convivenze forzate. Le rivolte contro i coloni bianchi, decisi a prolungare la schiavitù nell'isola, diventano il tema portante di tutti gli sviluppi della storia e della cultura haitiane. La gara di reciproche crudeltà non avrà confini: tutto il tessutyo sociale, persino tra gli stessi neri, ne sarà irrimediabilmente scosso.

Dopo diversi tentativi da parte della Francia di riprendere il controllo, Haiti dichiara l'indipendenza e diventa la prima nazione nera della storia. Agli inizi del diciottesimo secolo si ritrova divisa: con un tentativo di repubblica parlamentare al sud e una monarchia con velleità imperiali a nord. é questa monarchia a incoronare il primo re della storia del continente americano, un re nero: Christophe, Re Henri Christophe, ex cuoco, ex capo dei ribelli e ora nuovo dittatore.

Costruttore fanatico e idealista, Christophe cercherà di presentare al mondo bianco una nazione di pari dignità, dando allo stesso tempo vigore e fiducia a una cultura mutilata e offesa, che è 'da costruire daccapo'. Dopo le cruente rivolte contro i bianchi, Haiti vive un amaro paradosso: essere il primo stato nero libero e trovarsi sotto un potere di neri che si addobbano di parrucche, titoli nobiliari e fortezze, schiacciando l'isola sotto una tirannia non meno crudele della precedente.

Diamine! Si stava per fondare un paese tutti uniti!
Aperto a tutte le isole! A tutti i negri! I negri del mondo intero!

Come vedete, il materiale umano va rifuso.
Come si fa? Non lo so.


 
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